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“PREMIO GUARESCHI 2024” Bruno Gambarotta
Bruno Gambarotta nato ad Asti nel 1937 è uno scrittore, attore, che ha lavorato in Rai iniziando come cameramen negli anni sessanta e si è affermato come autore e come uno dei personaggi riconoscibili al grande pubblico, capaci di creare programmi innovativi, che hanno segnato la storia della televisione pubblica.
In Fuori programma, le mie memorie dalla Rai, pubblicato dall’editore Manni, Gambarotta racconta la sua carriera in Rai, districandosi tra stelle capricciose dello spettacolo come Celentano, lavorando con registi in programmi innovativi, cinquant’anni di carriera che hanno accompagnato tutta la parabola del servizio pubblico, dalla Rai pedagogica a quella più commerciale.
In questo libro, sorta di autobiografia che parte dall’infanzia, Gambarotta racconta tutto quello che accadeva dietro le quinte della Rai: le gaffes di Celentano che lo portano in diretta in prima serata a Fantastico ‘87 per porvi rimedio; l’irruzione per recuperare un microfono in una stanza dove Paolo VI sta pranzando con un risotto; gli intellettuali con cui lavora e che incontra, da Gore Vidal a La Capria, da Pasolini a Camilleri; le candid camera girate sui treni con Nanni Loy; i giorni trascorsi in casa di Simenon per intervistarlo; le follie registiche di Carmelo Bene; la nascita nella saletta di un bar di Bontà loro con Costanzo; la Cooperativa scrittori al fianco di Zavattini; il ruolo di tinca, ossia di attore che compare solo una volta, in film con i maggiori attori e registi italiani…
In questo libro Gambarotta ricompone, con grazia e divertimento, il memoir di un uomo che ha attraversato la seconda metà del Novecento da un osservatorio più unico che raro, e ci restituisce dall’interno una visione originale della più grande e popolare industria culturale italiana. E lo fa con una leggerezza e una ironia di scrittura che intrattiene il lettore in un viaggio affascinante e divertente, svelando anche tanto del costume italiano.
Come scrittore ha esordito con La nipote scomoda (con Massimo Felisatti), Mondadori, 1977, esplorando diversi generi, dal comico con Enciclopedia comica del diritto, Panini, 1996, al giallo con Tutte le scuse sono buone per morire – Garzanti, 1996, senza dimenticare Non si piange sul latte macchiato. Racconti in giallo, Manni, 2016, (Vincitore Premio Settembrini 2016 – Menzione speciale Premio Stresa 2017) alla satira come Polli per sempre, Garzanti, 2009.
Gambarotta inoltre è un appassionato di gastronomia e un uomo attento alle radici della sua terra e alle tradizioni astigiane e piemontesi.
Per la sua poliedrica attività di scrittore, attore e uomo di cultura, quest’anno il premio Giovannino Guareschi 2024 va meritatamente a Bruno Gambarotta.
I musici per la premiazione
L’intervento musicale che accompagna la premiazione è affidato a Herr Wanderlust.
Herr Wanderlust è un duo formato da musicisti con solide esperienze musicali maturate in ambito classico e pop, che dopo aver calcato i palcoscenici dei più importanti teatri fra i quali “La Scala” di Milano, “Valle” e ”Argentina” di Roma, “Verdi” di Salerno, “Elfo” di Milano, “Regio” e “DUE” di Parma, Municipale di Reggio Emilia, “Esplanade” di Saint Etienne e molti altri, decidono di dar vita al loro progetto personale.
Dal 2016 Herr Wanderlust svolge una intensa attività concertistica partecipando ad importanti manifestazioni, festival e rassegne concertistiche.
Wanderlust è una parola di origine tedesca che significa letteralmente desiderio di viaggiare e il “Signor Wanderlust”, è l’immaginario protagonista di questo viaggio. Un “Viaggio” attraverso la musica che, dall’Argentina di Piazzolla all’Italia di Gianluigi Trovesi, dal Brasile di Celso Machado ai Balcani, passando dalle musette Francesi e ancora l’Italia di Fiorenzo Carpi, i tradizionali Russi e molti altri, vi porterà ad immaginare paesaggi, culture e colori di tutto il mondo.
CLARINETTO e SAX
Paolo Panigari
CHITARRA CLASSICA, ACUSTICA
Fabiano Corso
Benvenuti a Salsomaggiore!
Il programma dell’ottava edizione dei WHA
Gli autori premiati e i componenti della giuria sono ospiti dell’organizzazione.
venerdì 1 settembre
durante tutta la giornata
Arrivo degli ospiti a Salsomaggiore Terme e sistemazione in Hotel
Nell’Ufficio Turistico alla “Palazzina Warowland”
sul Desk Touch-screen della sala lettura
i disegni di tutti gli autori dei WHA, dall’anteprima ad oggi.
Nella “Sala Mainardi” del Palazzo dei Congressi
è aperta la mostra degli autori finalisti 2023:
10,30-12,30 e 17,00-19,00
ore 19,00 – Consegna del catalogo e
tradizionale pizza di benvenuto alla Pizzeria “Incontro”
sabato 2 settembre
ore 10,30 – Trasferimento a “Gavinell”, alla periferia di Salsomaggiore
ore 11,00 – Sul tema della “Biodiversità” la visita guidata all’Orto Botanico “Gavinell”
ore 13,00 – Pranzo al ristorante “Gavinell” con degustazione della gastronomia locale
ore 17,00 – Apertura “Sala Mainardi”
ore 17,30 – Inizio Premiazione WHA 2023
ore 19,30 – aperitivo
domenica 3 settembre
ore 11,00 – Visita “istituzionale” al museo Guareschi a Roncole Verdi
ore 13,00 – Pranzo al ristorante “Le Roncole”
ore 17,00 – Apertura “Sala Mainardi”
Da definire la visita alla mostra dei 100 anni delle Terme e 150 anni di Galileo Chini
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Per chi fosse interessato
ONIRICA VIAGGI è a disposizione per organizzare il soggiorno.
Per tutte le esigenze si prega di contattare Sabrina:
mobile: +39 392 223 4566
email: s.giordani@oniricaviaggi.it
“WHA ’23 HUMOR IN COMICS” Roberto Totaro
Roberto Totaro (TOT) è nato a Belluno nel 1957, si è formato al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dall’adolescenza si è dedicato alla grafica umoristica, lavorando nel contempo anche nel campo pubblicitario. La sua esperienza lavorativa è iniziata nei primi anni ’80 a “bottega” presso il disegnatore Disney veneziano Luciano Gatto, disegnando tavole di “Topolino” per il mercato italiano e di “Fix und Foxi” per quello tedesco. Nello stesso periodo ha iniziato a lavorare professionalmente da solo nel campo del fumetto inventando “Le avventure di Roby e Poppi” per “Il Piccolo Missionario“. Nel 1985 un suo provino viene accettato dalle edizioni parigine “Vaillant”, uno dei più importanti editori per ragazzi francese. Inizia così una collaborazione che durerà otto anni per il settimanale francese per ragazzi “Pif Gadget”, realizzando centinaia di tavole di “Pif” ed “Hercule” due personaggi famosissimi in Francia. Dopo un po’ di anni di collaborazione francese, incomincia ad ideare personaggi e characters integralmente suoi: i primi furono i “Tecnocratici” (L’humour des ordinateurs) , subito seguiti da “Bulles”, (Bolle) pensato per il mercato francese (uscirono infatti sul mensile Super Hercule). Intanto alla direzione artistica di “Pif” entra Giorgio Cavazzano, che supervisionerà per diversi anni tutto il materiale prodotto da Roberto . Durante tutto questo periodo “francese”, in Italia presenzia regolarmente ad esposizioni come “Humor Graphic” a Milano e “Umoristi a Marostica”, dove nel 1986 vince il Gran Premio Internazionale Scacchiera, e nel 1993 lo stesso premio nel settore strip. Alla chiusura della rivista Pif di Vaillant, esce in Italia il settimanale satirico Comix (1992), pubblicato da Franco Cosimo Panini, e ToT è pronto con la serie “I Tecnocratici”che, pur pensata per il mercato francese, si adattava alla perfezione alle pagine interne di Comix: è il primo effettivo successo personale di Totaro. Essere pubblicato insieme alle tavole di Mordillo e Quino non è cosa da poco, e il pubblico si è subito identificato nello stralunato mondo informatico dei Tecnocratici. Su “Comix – Il giornale dei fumetti“, TOT inventa anche la serie “I grandi appuntamenti scientifici di Piero Angelo” e la sua serie di maggior successo: “Nirvana“, le avventure di un vecchio Maestro di Zen che sta appollaiato in cima ad un monte. Oltre a “Comix”, comincia a collaborare con innumerevoli altre riviste: Il Corriere dei Piccoli, Gulp (un’imitazione di Comix) 44 Gatti, Risate in tasca, Airone, Airone Junior, Dodo, ecc. Nell’ottobre 1995 la Galleria “Affiche” di Palermo gli dedica una personale. Nel 1996 sono usciti in Francia, editi da “Edition du Soleil”, due libri cartonati di storie già pubblicate sulla rivista Pif.
Nel maggio 1997 è uscita la prima raccolta in volume di strip di Nirvana edito dall’editore genovese “Colors” dal titolo “NIRVANA – 120 storie Zen” che vinse la Palma d’oro al 50º Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera come miglior libro di letteratura umoristica illustrata dell’anno. Sempre nel 1997, viene invitato a due grandi manifestazioni: una a Lecce nell’ambito della manifestazione “SalentoFumetto” e una a Perugia durante “UmbriaFumetto 97”. Totaro nel 1999 pubblica con Comix (F.C. Panini Editore) il libro “Nirvana meditazioni di fine millennio” seguito da “Nirvana 2- la meditazione continua” (2001), “Il terzo grande libro del Nirvana” (2003), “Nirvana libro quarto” (2006) e “Nirvana libro quinto” (2010). Le avventure dell’eremita che vive in cima al picco roccioso piacciono a un pubblico eterogeneo, e il personaggio è diventato il testimonial dell’agenda Comix, la più venduta in Italia. Nel 2007 pubblica il volume “La gazzetta della giungla” edito dalla FISM. Si tratta di una serie di tavole a colori autoconclusive con protagonisti animali. Serie che, dal Settembre 2009, Roberto realizza per il settimanale “Il Giornalino” Edizioni S. Paolo. Sempre nel 2007 partecipa al volume “Strrrippit” “Grrrzetic editore” con una selezione delle migliori strip di Nirvana , insieme ad altri celebri autori di strisce italiane. I suoi personaggi sono stati pubblicati in molti paesi, Grecia, Spagna, Portogallo, Svezia, Norvegia, Turchia, Stati Uniti, sotto l’egida della S.A.F. Strip Art Features, l’agenzia che dal 2003, cura le pubblicazioni estere di Roberto. Totaro è stato il primo autore italiano a pubblicare un fumetto (Il Giornalino della Giungla- Jungle Journal) in lingua araba nel 2011 edito da Othmania publishing & Distribution. Nel 2011 partecipa, insieme ad alcuni grandi professionisti del settore (Hermann, Font, Kubert Trillo, per citarne alcuni), con una sua lezione sul fumetto umoristico, al libro tutorial “Profesionalne Tajne Stripa” (Professione fumetto: i segreti del mestiere) di Ervin Rustemagic pubblicato in lingua croata. Le sue più recenti pubblicazioni in volume, sono “Les Blagues de la giungle” (2015) edizione francese di Jungle Journal per conto della Bayard Press (Tourbillon), e l’ultima sua creatura “L’UOMO DELLA STRADA” (2015) libro edito ancora una volta da COMIX F.C.Panini . L’uomo della strada si intitola così perché ToT gioca con lo stereotipo antonomastico (uomo della strada = uomo comune) e il fatto che il protagonista dalla prima all’ultima tavola cammina su una strada visto sempre dall’alto.
” WHA 2023 SPECIAL GUEST ” Jean Mulatier
Un ospite d’eccezione all’8° World Humor Awards!
JEAN MULATIER
All’età di cinque anni, ha messo in caricatura se stesso, disegnandosi con una testa enorme su un corpo piccolo. Dopo il ginnasio al liceo Paul-Valéry dove conosce Patrice Ricord, Jean Mulatier si forma in arti grafiche all’ESAG Penninghen nel 1966. L’anno successivo, nel 1967, supera l’esame di ammissione alla Scuola Nazionale di Arti Decorative di Parigi, classificandosi 7° su 1.300 candidati, dove al quarto anno si specializza in incisione. Nel 1969 entra a far parte del quotidiano Pilote e produce fumetti1. Poi, con Patrice Ricord, crea la serie Grandes Gueules, caricature a colori iperrealistiche, pubblicate da René Goscinny, in quarta di copertina della rivista “Pilote”. Dal 1967 al 1972 assicura contemporaneamente il proseguimento degli studi e la collaborazione con Pilote. In precedenza, ha contribuito a Télé 7 jours, con Le Croqué de la Semaine, in bianco e nero. In vista del successo delle Grandes Gueules, Mulatier e Ricord integrano un nuovo collaboratore nella loro squadra: Jean-Claude Morchoisne. Nel suo studio situato al quinto piano di un palazzo del 20° arrondissement di Parigi, ogni caricatura realizzata con inchiostro di china e pennello gli impone di lavorare per una ventina di ore.
Les Grandes Gueules invadono la stampa nazionale e internazionale. I suoi lavori sono pubblicati su Paris Match, L’Express, Le Nouvel Observateur, Le Figaro (quotidiano e rivista), Libération, Fluide glacial3, Lui, Elle, Der Spiegel, Stern, Time Magazine, Esquire, The Daily Telegraph, Jornal do Brasil, European Illustration, Graphis, Japan Illustration…etc.
Nel 1974, il trio lascia Pilote per creare Mormoil, una rivista di fumetti per adulti4. Editore-disegnatore-caricaturista5 e direttore artistico del mensile, Mulatier inviterà André Franquin a produrre fumetti controcorrente, ben prima delle Idées noirs. Loup, Boucq, Loisel e Binet, tra gli altri, vi pubblicheranno i loro disegni.
Nel 1979 viene pubblicata la prima raccolta delle loro opere: Les Grandes Gueules, delle Éditions du Pont Neuf.
Nel 1980 il trio si incontra nello stesso laboratorio, che diventerà la sede della loro casa editrice: Les Éditions de l’Atelier. Hanno pubblicato una dozzina di raccolte tra cui Ces Animaux qui nous Gouvernant e Grandes Gueules par deux accompagnate da testi di Pierre Desproges.
Nel 1986 Jean Mulatier lascia l’Atelier per dedicarsi alla fotografia.
Negli anni ’90 è tornato alla ritrattistica unendosi per un certo periodo a Ricord sulla sua pagina editoriale per l’Express, e ha continuato a lavorare nella fotografia naturalistica per la rivista Figaro e per Vivre au jardin, attraverso l’Agence Gamma.
Nel 1993 pubblica, da solo, Gueules de ciné, con Éditions La Sirène, e nel 1995 si riunisce con Patrice Ricord per l’album Gueules d’Etat con Glénat.
I suoi ritratti caricati sono stati spesso considerati feroci nelle loro esagerazioni. Così la sua caricatura di Leonid Breznev pubblicata nell’aprile 1978 sullo Stern fu all’origine di un incidente tra il primo segretario sovietico e il portavoce della stampa tedesca, Breznev non apprezzò il modo in cui era stato rappresentato sulla copertina della rivista6. Nel 2003 il quotidiano Pilote si rianimò per un’estate con l’uscita di un numero speciale estate 2003 e vi prese parte7, poi collaborò ad un altro numero eccezionale: il Pilote “Speciale Natale” del 20048.
Residente a Parigi, insegna invece, dal 2005 a Lione e in modo regolare, la tecnica della caricatura, vignette stampa e fumetti, presso la scuola Émile-Cohl.
Una grande mostra itinerante retrospettiva, intitolata Mulatier espone i suoi Faces-Book, 40 anni di caricature, ha presentato più di 200 dei suoi migliori disegni e foto, durante l’ultimo festival Quai des Bulles a Saint-Malo, nell’ottobre 2010.
Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?
Natura, ambiente, habitat, territorio, ecologia con le sue molteplici branche, biodiversità e, la più articolata e complessa, paesaggio sono solo alcune delle denominazioni che si sono succedute nel tempo – anzi in tempi recentissimi, misurabili sul ritmo della vita di ciascuno di noi – per indicare e comprendere il nostro rapporto con il mondo che ci circonda, passando da una contemplazione estetica ed estatica alla coscienza dell’imminente catastrofe ambientale che incombe subdola e mortale. I nomi non sono
Siamo noi gli assassini del nostro stesso mondo.
Dal cosmos degli antichi che era universo ordinato, insieme ideale più che reale, fonte di bellezza e moralità, siamo passati alla disperata illusione di salvare quello che venivamo distruggendo con la creazione di parchi, mentre dipingevamo, prima, o fotografavamo poi luoghi che ci raccontavamo incontaminati, ma che in realtà rispecchiavano solo la nostra ansiosa progettualità: spazi antropizzati da un lavorio spesso millenario e ci raccontavamo storie rasserenanti e confortanti sulla bellezza della natura. Non è un caso che la pittura di paesaggio, un tempo relegata nelle accademie in un ruolo marginale, abbia prevalso su quella di storia e sia cresciuta rapidamente, proprio mentre nasceva, si affermava ed espandeva l’industria e il suo onnivoro bisogno di trasformare il mondo, senza alcun rispetto.
In pochi decenni la scienza ha elaborato una serie di schemi e conoscenze che hanno travolto un mondo che relegavamo nella continuità di una scenografia rasserenante, nella percezione individuale tra contemplazione e piacere, nella insensata e sedativa illusione che da qualche parte, in qualche angolo di mondo sopravviva un eden incontaminato, crogiolandosi in una estetica del paesaggio che in realtà serviva per nascondere i veri problemi.
E mentre cerchiamo di conoscere, di prevedere e di rallentare se non invertire un processo in atto ecco che abbiamo la consapevolezza che il nostro sapere è insufficiente e con Edward Lorenz. che fu il primo, nel 1962, ad analizzare l’effetto farfalla in uno scritto pubblicato nel 1963 preparato per la New York Academy of Sciences, ci chiediamo: “Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”.
Domanda angosciante nata nell’ambito della fisica e della matematica, per cui l’effetto farfalla è una locuzione che racchiude una delle nozioni presenti nella ‘teoria del caos’: quella di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali. La teoria del caos è lo studio, attraverso modelli propri della fisica matematica, dei sistemi dinamici che esibiscono una sensibilità esponenziale rispetto alle condizioni iniziali. Inquietudine che dai laboratori e dalle aule si è diffusa a macchia d’olio nelle coscienze e nel sentire più generalizzato, come un’ombra che offusca e raffredda fantasie e speranze.
Questa situazione psicologica la ritroviamo nei cartoon presentati nel 2023 al World Humor Awards dedicato al tema della “Biodiversità”, molti dei quali incentrati sull’idea della fuga, della ricerca di una via di salvezza – e non solo da parte dell’uomo, ma anche degli animali -, magari in un altro pianeta ed in un altro universo o aggrappandosi al biblico mito dall’arca di Noè, l’iconografia maggiormente diffusa e comune. Ma c’è anche l’amara coscienza che il tutto è simbolicamente racchiuso in quel passo pesante impresso nella fragile e cinerea polvere lunare che racchiude in una sola immagine l’inizio della storia umana e la sua fine, quel “piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità” di Neil Armstrong il 20 giugno 1969, apparentemente così epico, che in realtà rischia di dover essere pagato con la distruzione dell’intero pianeta. Così la terra nello spazio non è più il cosmo armonioso greco ma soffre e si sfalda e desertifica. Oppure l’uomo è posto, in alcune vignette, di fronte agli animali che lo accusano, ad incominciare da quelli in via di estinzione, o che egli vorrebbe dirigere o imbottigliare. Spesso sono gli animali selvaggi, quelli delle foreste, un’immagine che ha un retaggio ideologico e culturale ormai superato, poiché la biodiversità ha nell’agricoltura e bell’allevamento le maggiori leve per la sua fine. Ma l’uomo non ha testa, non ha sapere né progettualità ed è il suo cervello che precipitando, come fece il meteorite dello Yucatan con i dinosauri, estingue la vita. Ci si gioca tutto nel DNA. In alcune immagini torna il sogno del paesaggio come pittura, come arte e la sua impossibilità ed inattualità. In diversi cartoon si denuncia l’impossibilità di salvarsi da soli, di creare un’isola di verde, una riserva naturale, che sopravviva nella desolazione e ci si rende conto che è l’agricoltura, la deforestazione, l’industria, la monocultura e l’urbanesimo selvaggio che contribuiscono al mutamento climatico.
Questi, e non solo, i temi relativi al nostro concorso che più che mai questo anno si muove “dal Mondo piccolo al Mondo grande”.
Per quanto riguarda le caricature inutile dirlo la fa da leone quella di re Carlo III con soluzioni veramente inventate e al limite della deformazione impossibile che si giustifica proprio per la fisicità quasi caricaturale del personaggio e la sua storica decennale silenziosa attesa alla successione. Oltre al fatto che sue immagini più o meno manipolate o parodiate da sempre si susseguono sulla stampa internazionale, arrivando a pochi tratti essenziali, segni isolati ma ancora significativi, in una riconoscibilità che è accentuata dalla ripetitività con cui sono diffuse dai mezzi di informazione di massa. E’ l’eterno sogno della caricatura di raggiungere la vetta di Charles Philipon (Lione, 1800-Parigi,1861) con la celeberrima sintesi che trasformava re Luigi Filippo di Francia in ‘les poires’, le pere.
Mentre ancora si salva una traccia del fascino e della bellezza di Charlotte Rampling, Harrison Ford non viene deformato, per cui l’avventura e la suggestione del personaggio non lo penalizzano eccessivamente, mantenendone la affascinante e suggestiva riconoscibilità che, del resto è un dato costante della caricatura che tenta di comprendere il misterioso meccanismo dell’identificazione personale. nel gioco delle somiglianze fisionomiche, di una difficile singolarità da definire.
Parma, nel solstizio d’estate 2023
Marzio Dall’Acqua
Le Caricature di Guccini a Lama Mocogno
MODENA TODAY
L’omaggio al cantautore modenese è protagonista della nuova mostra promossa e organizzata dal Comune di Lama Mocogno (Mo) nelle Sale delle Arti – Via XXV Maggio, n. 2, dal titolo “Non so che viso avesse. 80 caricaturisti disegnano Francesco Guccini”.
L’esposizione, a cura di Gianandrea Bianchi di World Humor Awards, Guido De Maria, regista, autore televisivo e vignettista e Leonardo Cannistrà, che ha messo a disposizione il suo importante lavoro grafico scelto come locandina dell’evento, terzo classificato nel 2020 al “World Humor”, verrà inaugurata sabato 22 luglio alle 17.30 e sarà visitabile fino al 10 agosto 2023.
Il progetto espositivo è un’occasione unica per scoprire l’universo creativo di 80 artisti internazionali, provenienti da tutto il mondo invitati a rappresentare, con una dimensione personalissima, il volto di Francesco Guccini. L’immagine del cantautore appare in tutte le sfaccettature interpretate dalla lente deformante usata dalla caricatura.
La mostra è un susseguirsi di idee e suggestioni. Il titolo, “Non so che viso avesse”, richiama immediatamente all’iconica canzone “La Locomotiva” da uno dei suoi dischi più famosi “Radici”, 1972, del cantautore Francesco Guccini. Maestro indiscusso della tradizione musicale italiana, grande scrittore e poeta, cantautore che ha contribuito con le parole delle sue canzoni a raccontare storie piene di significati, del nostro vivere comune e delle nostre abitudini, le vicende sociali, politiche e morali della vita civile.
Oltre all’omaggio a Guccini, si rinsalda il filo identitario di questo Comune con il suo artista e caricaturista più importante, Guido De Maria, nato a Lama Mocogno e presente all’ inaugurazione, padre del detective Nick Carter, creato con Bovi (Franco Bonvicini), di “Gulp! Supergulp! Fumetti in tv” i Caroselli e molti altri personaggi di successo.
«L’esposizione rappresenta una sfilata di idee umoristiche e satiriche e uno stimolo per contestualizzare Francesco Guccini, il suo mondo artistico e umano, il suo impegno sociale e politico, capace con le parole in musica, o con la poesia, i suoi libri, di insegnarci, anche con ironia, a non arrenderci, a combattere contro le ingiustizie sociali, le violenze, le guerre – spiega il sindaco Giovanni Battista Pasini – . Una forma di arte figurativa, questa, che si inserisce nel prestigioso programma espositivo e che rappresenta una opportunità e un vanto per questa Amministrazione che vuole ampliare l’offerta culturale ai propri cittadini e ai tanti turisti che nel periodo estivo e invernale animano il paese».
La mostra è visitabile dal 22 luglio al 10 agosto 2023. Inaugurazione 22 luglio 2023 alle ore 17.30
Sale delle Arti – Via XXV Maggio, 2 (accanto alla sede del Municipio) – Lama Mocogno (Mo) Sabato e la domenica dalle ore 10.30-12.30/16.30-18.30 con ingresso gratuito
gallery.worldhumorawards.org
gallery.worldhumorawards.org in costruzione (online la prima versione)
Il nuovo sito raccoglie tutte le opere inviate al concorso dall’anteprima del 2015 ad oggi
e rappresenta un archivio interessante per tutti gli autori facilmente consultabile da tutto il mondo.
Penso che siamo il primo concorso a presentare questa raccolta
I ragazzi irresistibili
XP-PEN PER I PREMIATI
In omaggio agli artisti vincitori le tavolette grafiche XP-PEN.
Margherita Allegri 1° Premio |
Yong Zhang 2° Premio |
Egil Nyhus 3° Premio |
Hani Abbas | Agim Sulaj | Ali Miraee | Gatis Sluka | Milko Dalla Battista |
Asier Sanz 1° Premio |
Marcelo Fabio Guerra 2° Premio |
Jean-Michel Renault 3° Premio |
Leo Ortolani |
Emilio Isca |
Riccardo Mazzoli |
Francesco Tullio Altan |
Per il primo premio di Cartoon e Caricatura
Artist 12 Pro
Per tutti gli altri premiati
Diversi modelli delle Tavolette della serie Deco e Star
Deco Pro Medium, Deco Mini7W, Deco 01 V2 Line Friends, Star G640
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